lunedì 29 maggio 2023

Campioni Indimenticabili: Domenico Marocchino

Ricordate la famosa canzone di Gianni Morandi 'Uno su Mille'? Ebbene dal momento in cui uscì nei negozi di musica a metá anni ottanta fu usata senza alcuna soluzione di continuitá per descrivere quella gente che nonostante avesse talento, volontá ed applicazione e metodo non seppe eccellere nel suo campo di lavoro o vita!

Nel caso che trattiamo qua, il talento c'é in abbondanza, peró le altre componenti si inbattano in un carattere fumantino e poco propenso al sacrificio ed alla abnegazione sul lavoro!

Parliamo di Domenico Marocchino, talento piemontese fine anni 70/inizi anni 80, dotato di piedi eccelsi e visione di gioco da fuoriclasse. 

Ma come narrava la famosa canzone non riuscì a collegare bene il cervello con il suo talento.  (Anche se a lui si direbbe andava bene anche così!)


domenico


Domenico Marocchino nasce a Vercelli, in Piemonte, il 5 maggio 1957, sotto il segno zodiacale del Toro. Cresce nelle giovanili della Juventus, indossa le casacche di Juniorcasale e Cremonese. Quindi, esordisce in Serie A tra le fila dell’Atalanta, il 17 dicembre 1978, in occasione della partita contro la Fiorentina.
La stagione seguente rifà capolino a Torino e per quattro anni milita nella Juventus, conquistando due scudetti e una Coppa Italia. Vive di alti e bassi. È molto discontinuo, complice il carattere esuberante. Ma per la Vecchia Signora recita un ruolo da protagonista nel 1981-1982.
Complice il serio infortunio occorso a Roberto Bettega, trova spazio. Le prestazioni di Marocchino sono brillanti: non sfigura affatto in un gruppo che annovera Tardelli, Galderisi, Brady e Virdis.  
– Fumava da tre a quindici sigarette al giorno nel pieno della carriera.
– Boniperti, che lo conosceva fin da quando era un ragazzino, lo fece pedinare, appena tornò a Torino. Il presidente pagava militari in pensione per controllare i giocatori, soprattutto di notte.
– Giovanni Trapattoni lo ha definito una grossa delusione: aveva grandi doti e avrebbe potuto garantire un contributo maggiore, per quattro o cinque anni, non solo per uno.
– Ha subito la multa più salata per non essersi svegliato in orario e salito sul pullman della Juve, impegnata a Verona. Lo sbaglio gli costò cinque milioni di lire.
– Nella gara di ritorno con il Widzew Łódź uno stuolo di entusiaste ragazzine polacche lo accolse esibendo uno striscione con la scritta in italiano “Marocchino, vieni a ballare con noi in discoteca”. A riprova che lo precedeva una certa fama 
tratto da: Domenico Marocchino 



Domenico

domenico

hurra'

domenico

marocchino


domenico


Nessun commento:

Posta un commento