martedì 20 febbraio 2024

22 Febbraio 1981: Juventus - Brescia

É il 22 Febbraio 1981 Juventus e Brescia si sfidano nella terza Giornata del Girone di Ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1980-81 allo Stadio 'Comunale' di Torino.

I bianconeri sono affamati di vittoria dopo che l'Inter l'anno prima l'aveva beffato sul traguardo tricolore. Sará una vittoria per i bianconeri bella ed importante verso il cammino che porterá i nostri beniamini verso il dicianovesimo tricolore. Dall'altra parte c'é un Brescia che dopo un campionato lottato fino all'ultimissimo istante si deve arrendere alla 'classifica avulsa' e retrocedere in Serie B.

Buona Visione!


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Campionato di Serie A 1980-1981 - 3 ritorno
Torino - Stadio Comunale
Domenica 22 febbraio 1981 ore 15.00
JUVENTUS-BRESCIA 2-0
MARCATORI: Tardelli 7, Marocchino 45

JUVENTUS: Zoff, Cuccureddu, Cabrini, Furino (Verza 75), Gentile, Scirea, Marocchino, Tardelli, Bettega, Prandelli, Fanna
Allenatore: Giovanni Trapattoni

BRESCIA: Malgioglio, Podavini, Galparoli, De Biasi (Guida 74), Groppi, Venturi, Salvioni (Bergamaschi 46), Torresani, Penzo, Iachini, Biagini
Allenatore: Alfredo Magni

ARBITRO: Prati
ESPULSIONI: Biagini 67 (Brescia)



Il presidente euforico per la prova grintosa della sua squadra 
Boniperti: «Questa Juve mi piace»


TORINO — Finalmente una domenica tranquilla per Giampiero Boniperti che al rientro delle squadre in campo, dopo l'intervallo, può tornarsene a casa distribuendo sorrisi e battute ai cronisti. L'avevano visto precipitarsi negli spogliatoi prima del gol di Marocchino. 

"Mi avevano detto che il tempo era scaduto", 

risponde, piroettando sui tacchi. Le domande piovono da ogni parte: l'argomento scontato è quello dello scudetto, un argomento top secret per Boniperti. 

"Ne parliamo a giugno" 

replica con uno sguardo ammiccante, come se volesse dire: 

"sono interrogativi da porsi questi? -Ma avete visto che Brescia veloce?" 

L'elogio degli avversari vale a maggior ragione per i suoi uomini. Un cronista gli chiede una conferma diretta e il presidente, sottolineando le parole con un gesto eloquente, scatta: 

«E' una Juve grintosa, una Juve che mi piace". 

Fine incontro. Trapattoni si affaccia sulla soglia dello spogliatoio bianconero. Appare subito molto più serioso del suo presidente e cerca parole di circostanza: 

"E' stata una domenica importante perché abbiamo accorciato le distanze dalla Roma e per come ci siamo espressi in campo". 

L'allenatore tradisce la tensione di una giornata vivace sugli altri fronti e prosegue con calma nella sua analisi: 

"Volevamo scongiurare la prospettiva del terzo pareggio consecutivo al Comunale e i limiti psicologici che ne sarebbero conseguiti, cosi abbiamo schiacciato subito l'acceleratore...".

Gli domandano se la Juventus osservata contro il Brescia lo ha pienamente soddisfatto. 

"Il nostro primo tempo è stato migliore del secondo — fa lui passandosi una mano tra i capelli — Abbiamo cominciato in maniera spettacolare e retto bene sino a cinque minuti dall'intervallo, quando hanno preso a rumoreggiare sulle gradinate. Poi nella ripresa qualcuno ha tirato il fiato, ma a questo punto avevamo già chiuso l'incontro". 

Brady non ha giocato e Trapattoni spiega: 

"L'abbiamo deciso di comune accordo stamane. Liam se la sentiva, ma accusava ancora un fastidioso dolorino. E' stato meglio così: in settimana Brady potrà sottoporsi a un collaudo meno rischioso per domenica prossima. Comunque Prandelli si è comportato benissimo, meritava il gol. Ho sempre sostenuto che il ragazzo ha il calcio nel sangue. C'era solo bisogno di tempo, di una sua crescita graduale. E, del resto, inserirsi nella Juve non è facile: qui si è sempre sottoesame" 

"Lo scudetto? Le percentuali le faremo a marzo — chiude Trapattoni —. Noi ci mettiamo sullo stesso piano delle nostre rivali. Anche la cronaca del campionato dimostra che a questo punto avremmo potuto essere appaiati a Roma e Inter, senza creare scandalo. Chiaro che giocando in questo modo, l'aggancio è sempre più possibile". 

"Adesso l'importante è non accusare battute d'arresto — gli fa eco Bettega dall'interno dello spogliatoio —. La Roma ha perso un punto contro il Bologna?Domenica toccherà a noi affrontare la squadra di Radice, la verifica verrà subito". 

I compagni hanno cercato Bettega perché segnasse anche lui. 

"Per la verità, mi è parso di aver sfiorato la palla del secondo gol — avverte Bobby —. Lo dico solo per scrupolo, senza voler sottrarre alcun merito a Marocchino. Non posso certo lamentarmi: abbiamo rosicchiato un punto alla Roma e magari ogni domenica finisse sempre in questo modo."

Non ha segnato Bettega. ma ha segnato Tardelli rispettando il suo nuovo ruolo di bomber della squadra. Nel suo angolo Tardelli sorride soddisfatto. 

"Non sono un goleador — attacca — solo un calciatore fortunato". 

Gli si domanda se è una battuta la sua. 

"No all'inizio della stagione avevo sbagliato molte conclusioni favorevoli. Adesso mi sta andando tutto bene, e poi vado anche più convinto al tiro". 

L'altro cannoniere della giornata Marocchino, non vuol parlare troppo di sé. 

"Altrimenti — confessa — mi procuro dei debiti. Parliamo, casomai, della Juve: il Brescia ce l'ha messa tutta, ma non è facile resisterci in questo periodo: attuiamo il pressing e la doppia marcatura. Ah, un'ultima cosa: vorrei che mi consentiste di dedicare il mio secondo gol in campionato a mia nonna Margherita che ha 82 anni e ogni mattina mi dà la sveglia". 

E Causio? Tace e scompare in fretta dagli spogliatoi. Si concede invece una battuta Zoff, in campo per novanta minuti, ma pure lui disoccupato. 

"Ho fatto come Toscanini, ho diretto dalla linea di porta il concerto". 

mormora tra i denti, serio come il suo allenatore. Per questa domenica il record dei sorrisi rimane a Boniperti. 

Alberto Gaino
tratto da: La Stampa 23 febbraio 1981




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