lunedì 22 gennaio 2024

24 gennaio 1988: Como - Juventus

É il 24 Gennaio 1988 e Como Juventus si sfidano nella prima giornata del Girone di Ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1987-88 allo Stadio 'Giuseppe Sinigaglia' di Como.

É ancora una Juventus in pieno alto mare in questa stagione. Dopo l'abbandono di Michel Platini, la squadra (affidata a Rino Marchesi) non riesce a trovare la solita quadratura. Alla fine di questo campionato i bianconeri si piazzeranno in sesta posizione e dopo un emozionante spareggio contro il Torino acciufferanno il piazzamento UEFA per i capelli. I lariani (allenati da poche partite da Tarcisio Burgnich) invece si salvano a fatica dalla retrocessione in Serie B.

Buona Visione!


como



Campionato di Serie A 1987-1988 - 1 ritorno
Como - Stadio Giuseppe Sinigaglia
Domenica 24 gennaio 1988 ore 14.30
COMO-JUVENTUS 1-1
MARCATORI: Buso 31, Albiero 76

COMO: Paradisi, Maccoppi, Annoni, Centi, Albiero, Moz (Giunta 46), Mattei, Invernizzi, Todesco, Notaristefano (Viviani 65), Corneliusson
Allenatore: Tarcisio Burgnich

JUVENTUS: Tacconi, Favero, Cabrini, Bruno, Brio, Tricella, Mauro (Vignola 75), Magrin, Rush, Bonini, Laudrup (Buso 16)
Allenatore: Rino Marchesi

ARBITRO: Agnolin L.



Mentre il duo Laudrup-Cabrini accusa l'arbitro e il gioco duro dei padroni di casa 
Rush critica la difesa: «Prendiamo troppi gol» 
Ma Tricella non ci sta: «L'attacco poteva chiudere la partita» - 
Buso dedica la rete a Marchesi e Boniperti 

COMO — Laudrup lascia lo stadio con la caviglia sinistra gonfia come un melone. Per fortuna è solo una distorsione, nell'intervallo, il giocatore è stato trasportato in ospedale, dai controlli non è stata riscontrata la temuta frattura. Però il danese rischia di star fuori almeno per quindici giorni ed è arrabbiato con l'arbitro: 
"Voglio fare i complimenti ad Annoni che mi ha conciato cosi e ad Agnolin. Il difensore ha fatto il suo lavoro, ma l'altro no, non ha nemmeno estratto il cartellino giallo. Non posso credere che Annoni volesse farmi male, ma non riesco a pensare che davvero sia Agnolin il miglior arbitro italiano". 
Se il danese non è stato tenero nei confronti dell'arbitro anche capitan Cabrini, ammonito per proteste, ha qualcosa da dire ad Agnolin: 
"Ha cercato di tenere in pugno la partita, ma qualche volta s'è oltrepassato il confine della grinta pura per andare al fallo premeditato. Una cosa è entrare duro sulla palla, un'altra è colpire l'avversario. E' quanto ho cercato di far capire all'arbitro quando Todesco ha messo giù Tricella e mi sono buscato il cartellino giallo". 
Il giovane Buso è malconciò, una distorsione al ginocchio che non gli ha impedito di giocare ugualmente gli ultimi venti minuti. La soddisfazione del gol lenisce in parte il suo dolore: 
«É la seconda rete in bianconero dopo quella di Ascoli del febbraio scorso, la prima di questo campionato. Mi spiace per Laudrup, Annoni è entrato proprio per colpirlo, altro che ammonizione, meritava qualcos'altro quell'intervento. "
Renato Buso dedica quindi il gol a Marchesi e a Boniperti che in questi ultimi tempi hanno sempre creduto in lui: 
«Ma dopo la traversa presa a Pescara e le occasioni perdute a Firenze e ancora in Coppa, il morale non era certo alle stelle. Avevo bisogno di questa rete, per fortuna tutta la mia famiglia e i miei compagni mi sono sempre stati vicini."
E veniamo all'altra parte della medaglia. La Juve continua a prendere gol, è il diciassettesimo in sedici partite: 
«Sono gol del cavolo — afferma Tacconi — nel senso letterale del termine. E' inutile protestare, arrabbiarsi, rischiare multe e squalifiche quando poi prendiamo questi gol». 
Brio, che ieri ha disputato la 200esima partita nella Juventus non si abbatte troppo: 
"Non so perché continuiamo a prendere gol su calcio d'angolo, bisogna chiedere Marchesi come mai Albiero rimasto libero in area di colpire di testa » 
Ma allora, come si può spiegare l'ennesimo pareggio con la squadra in vantaggio? Risponde Tricella
"Potevamo chiudere la partita, abbiamo dominato per 70 minuti, ma è difficile trovare una spiegazione. Sono piccole cose, una palla che finisce su una zolla, come è successo per Mauro e Rush, no?». 
Il libero capovolge il discorso ributtando la palla verso l'attacco. Ma Rush non ci sta: 
«Era molto difficile trovare spazi per noi punte con il Como — afferma il gallese, stavolta a bocca asciutta dopo la goleada di Pescara — ma potevamo fare il 2-0 e in ogni caso l'1-0 basta per vincere se non si prendono gol." 
Nella Juve quindi l'attacco dà colpe alla difesa, la difesa parla di attacco che non sa approfittare di tutte le occasioni. Il difensore di ufficio della squadra, Rino Marchesi, si esprime cosi: 
«E' stata una partita vigorosa, contro il Como che mi aspettavo e conoscevo bene. Non era facile, e si sapeva, fare risultato pieno, i cinque gol presi dal Como a Milano non avevano illuso nessuno. Per noi è la solita musica, andiamo in vantaggio e non chiudiamo la partita. Mi spiace solo che cominciamo il ritorno con Laudrup e Buso nuovamente fuori causa. Ma la squadra sa lottare, lo si è visto in questa gara così maschia".

Franco Badolato


 

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