È il 23 Gennaio 2000 e Reggina e Juventus si sfidano nella Prima Giornata del Girone di Ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1999-2000 allo Stadio 'Delle Alpi' di Torino.
La Juventus è guidata in panchina da Carlo Ancelotti e sembrerebbe in rampa di lancio per conquistare un altro Scudetto. Però una grande Lazio, un epilogo da campionato non da Vecchia Signora, ed un signore ornito di ombrello in un campo piú da pallanuoto che di calcio, 'ruba' un tricolore piú che meritato. La Reggina dall'altra parte é guidata da Franco Colomba e riesce nel suo intento di evitare la retrocessione in Serie B.
Buona Visione!
Stagione 1999-2000 - Campionato di Serie A - 1 ritorno
Reggio Calabria - Stadio Oreste Granillo
domenica 23 gennaio 2000 ore 15:00
REGGINA-JUVENTUS 0-2
MARCATORI: Kovacevic 34, Zidane 64
REGGINA (3-5-2): Taibi, Cirillo, Stovini, Giacchetta, Foglio (Cozza 80), Brevi, Baronio, Pralija (Possanzini 46), Morabito, Pirlo, Kallon (Reggi 54)
A disposizione: Belardi, Martino, Oshadogan, Bernini
Allenatore: Franco Colomba
JUVENTUS (3-4-1-2): Van der Sar, Ferrara C., Tudor, Iuliano, Conte A., Tacchinardi, Davids, Zambrotta (Birindelli 89), Zidane (Bachini 90+2), Kovacevic, Del Piero (Pessotto G. 71)
A disposizione: Rampulla, Mirkovic, Inzaghi, Redavid
Allenatore: Carlo Ancelotti
ARBITRO: Serena
AMMONIZIONI: Tudor, Iuliano, Zambrotta (Juventus); Foglio (Reggina)
Il francese meglio che ai MondialiTacchinardi: mai giocato così bene
REGGINA
TAIBI 6. Esce male su Kovacevic al 29'. Altrimenti è ben attento sui cross.
CIRILLO 5,5. Si fa saltare in mischia sul primo gol e da Zidane nel secondo. Controlla bene il Del Piero di questi tempi.
STOVINI 6. Centrale, tosto, si difende egregiamente.
GIACCHETTA 5,5. In difficoltà con Kovacevic sul piano fisico.
FOGLIO 6. Primo tempo in grave affanno sulla destra, nella ripresa propizia l'unica pallagol reggina
(35' st Cozza sv).
PRALIJA 5. Un filtro di cartavelina
(46' st Possanzini 6: offre almeno velocità all'attacco).
BARONIO 6,5. Contrasta e ricuce, schiacciato da Davids e Tacchinardi fa il massimo ed è l'unico a impegnare Van der Sar, su punizione. Con molta cavalleria appianile Zidane dopo il gol.
BREVI 5. Tutankhamen è il personaggio che più lo affascina. Per questo, Zidane lo riduce a una mummia.
MORABITO 5. Impreparato all'evento, con limiti tecnici.
PIRLO 5. Ha più classe degli altri ma da seconda punta non funziona e da rifinitore offre poco.
KALLON 5. Si è fermato al gol dell'andata
(8' st Reggi 5,5 chi è andato a comprarlo in Argentina?).
COLOMBA 6.Non può inventarsi nulla.
JUVENTUS
VAN DER SAR 7. Una sola parata su punizione di Baronio, però è un bel numero.
FERRARA 7. Schiaccia Kallon e l'irlo, non si fa graffiare da Possanzini.
TUDOR 7. Chiude ogni spazio, è calmo nei disimpegni, non si concede errori di supponenza.
IULIANO 6,5. La sola incertezza è in avvio di ripresa, quando è costretto ad abbattere Possanzini, un fallo che gli costerà la squalifica con il Cagliari.
CONTE 6. Non ha difficoltà a bloccare Morabito; è meno bravo quando deve spingere.
TACCHINARDI 7,5. Ci sono momenti in cui la palla non esce dalla metà campo reggina semplicemente perché lui acchiappa ogni rilancio. Mai visto cosi.
DAVIDS 7. Troppo rude, meriterebbe almeno un'ammonizione. Ma annichilisce i calabresi.
ZAMBROTTA 6,5. Se i suoi cross fossero meno diretti sul portiere, la Juve passerebbe prima. Prezioso, ma meno efficace nella ripresa, a destra.
(43' st Birindeili sv)
ZIDANE 9. Quel suo gol e il calcio, ammutolisce uno stadio, strappa ammirazione persino a chi lo dovrebbe marcare. Gioca su tutto il fronte, felice di se slesso, dei suoi dribbling che lo proiettano in spazi impensabili, con la palla incollata al piede. Il miglior Zidane di sempre, molto più bravo che al Mondiale.
(47' st Bachini sv).
KOVACEVIC 7. Segna con facilità, ma la sua torsione non è semplice. Tre palloni, tre (quasi) gol.
DEL PIERO 5. Il suo contributo si ferma al calcio d'angolo del primo gol: non azzecca un dribbling che è uno, sparisce
(26' st Pessotto sv).
ANCELOTTI 7. E'bravo, soprattutto, per la condizione atletica e mentale alla quale ha portato la Juve.
ARBITRO SERENA 7. In un'arena bollente non perde la lesta. Sbaglia solo a non ammonire Davids.
Marco Ansaldotratto da: La Stampa 24 gennaio 2000
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