martedì 30 gennaio 2024

1 Febbraio 1981: Fiorentina - Juventus

É il 1 Febbraio 1981 e FiorentinaJuventus si sfidano nella Quindicesima Giornata del Girone di Andata del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1980-81 allo Stadio 'Comunale' di Firenze.

I bianconeri sono affamati di vittoria dopo che l'Inter l'anno prima li aveva beffati sul traguardo tricolore. Dall'altra parte ci sono i viola che attraversano un campionato di stallo. Alla fine sará un quinto posto che peró non assicura alla Fiorentina l'accesso alle coppe europee. Sará una vittoria per i bianconeri bella ed importante verso il cammino che porterá i nostri beniamini verso il dicianovesimo tricolore. Ad un passo dalla seconda stella, mentre gli altri si godono a malapena la prima.

Buona Visione!


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Campionato di Serie A 1980-1981 - 15 andata
Firenze - Stadio Comunale
Domenica 1 febbraio 1981 ore 15.00
FIORENTINA-JUVENTUS 0-1
MARCATORI: Tardelli 59

FIORENTINA: Galli G., Contratto, Tendi, Galbiati, Guerrini, Ferroni (Fattori 86), Bertoni, Casagrande, Desolati, Antognoni, Restelli
Allenatore: Giancarlo De Sisti

JUVENTUS: Zoff, Cuccureddu, Cabrini, Furino, Gentile, Scirea, Causio (Prandelli 74), Tardelli, Bettega, Brady (Verza 74), Fanna
Allenatore: Giovanni Trapattoni

ARBITRO: Michelotti



L'irlandese ammette di aver deluso, ma è ottimista per il futuro 
Brady parla già di scudetto 
«Ora possiamo veramente fare un pensiero al titolo» 
- Trapattoni ammette: «La Fiorentina è in netto progresso, non meritava di perdere» 
- Causio: «Non mi aspettavo la sostituzione» 

Sono stati in due, su oltre 50 mila, a non aver visto il gol vincente della Juventus: un collega torinese rimasto chiuso nella toilette della sala stampa e Giampiero Boniperti che ha lasciato lo stadio giusto pochi istanti prima del tiro di Tardelli. Il cronista se l'è cavata sfondando una porta, il presidente bianconero si è tirato addosso qualche battuta maligna. Forse, diceva qualcuno, i giocatori in campo stanno attenti a certi movimenti in tribuna. Quando vedono la gente alzarsi, sentono qualche fischio, significa che il presidente ha lasciato il suo posto: allora è il momento di darci dentro e segnare. Battute, ma resta comunque un mistero la "fuga" sistematica di Boniperti all'inizio del secondo tempo. Stavolta il presidente bianconero ha perduto il gol, e con il gol anche la vittoria, la prima in trasferta del campionato.  
Negli spogliatoi, la parola a Trapattoni. Trapattoni ha gli occhi ridenti e la voce sciolta. Domenica scorsa, dopo il Napoli, parlava apertamente di sfortuna, adesso trova strani giri di parole per definire il concetto contrario. Dice: 
«Onestamente la Fiorentina non meritava di perdere, anche se in fondo la Juventus è stata superiore come assetto tattico ed equilibrio fra i reparti. Non lo dico per buttare incenso su De Sisti, però la Fiorentina ci ha veramente messi in difficoltà, specie nella secónda parte del primo tempo. In fondo, il calcio è cosi. Non abbiamo raccolto in altre occasioni, quando abbiamo seminato di più, raccogliamo adesso che non abbiamo combinato granché. E' il campionato che è strano. L'ho detto ai ragazzi, domenica si comincia tutto daccapo». 
Il concetto è questo, spiegato dall'allenatore e ripreso dai protagonisti con una uniformità di giudizio che parrebbe persino sospetta se soltanto ci fosse stato il tempo (ma non c'è stato) di concordare le dichiarazioni. Sostengono in coro i bianconeri: 
«Domenica scorsa le altre, Roma e Inter, hanno sfruttato la "nostra" giornata. Ora siamo noi a trarre vantaggio dal "loro" turno. E' un segno: il campionato segue regole strane, l'importante è continuare sulla strada di Firenze, quella cioè della vittoria». 
Pietro Fanna amplia il concetto. Fanna è stato fra i migliori, è contento, si ferma volentieri a scambiare due chiacchiere: 
«In realtà — dice — abbiamo guadagnato più di un punto sulle altre. Vincere a Firenze è stato importante, anche sotto il profilo psicologico. Non dico che abbiamo avuto fortuna, questo no, perché la Juventus in fondo non ha rubato nulla. Soltanto voglio ricordare che era una partita difficile, contro una squadra in brutte condizioni di classifica. La Fiorentina è una buona formazione, di certo superiore alla sua posizione, ma è bloccata psicologicamente. Ha paura di sbagliare, e la paura rende tutto complicato. Cosi eravamo noi l'anno scorso, in un certo periodo. Capisco i viola, spero che risalgano presto la corrente». 
Anche per Causio è una vittoria che dovrebbe dare le ali, quella della Juventus. L'attaccante è stato sostituito verso la fine dell'incontro ma stavolta non pare deluso del cambio. Secondo Trapattoni 
«la squadra stava soffrendo un po' a centrocampo e necessitava di una copertura totale», 
e Causio non discute le decisioni del suo allenatore. 
«Nessun problema, tutto tranquillo. Mancava un quarto d'ora alla fine, i giochi ormai erano fatti. Certo, non mi aspettavo di essere sostituito, però la stessa cosa vale p,er Brady, non trovate?». 
L'irlandese, al solito, si dimostra sincero e fa autocritica: 
«Ho giocato male, non so spiegare le ragioni anche se fisicamente non avevo problemi. E nemmeno penso che mi abbia frenato la marcatura stretta di Contratto, visto che nella prima mezz'ora mi sono trovato perfettamente a mio agio. Capita. Ma l'importante è l'aver vinto. Il pareggio stavolta è toccato a Roma e Inter, la Juventus ora può veramente e realmente fare un pensiero a questo scudetto». 
 
Cario Coscia


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