sabato 18 novembre 2023

20 Novembre 1994: Juventus - Reggiana

È il 20 Novembre 1994 e Juventus e Reggiana si sfidano nella Decima Giornata del Girone di Andata del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1994-95 allo Stadio 'Delle Alpi' di Torino.

La Juventus dopo anni di magra si appresta a vincere il suo ventitreesimo scudetto con il nuovo allenatore Marcello Lippi. Il Brescia dal canto suo dopo un campionato disastroso, terminato al penultimo posto. Così saluta mestamente la Serie A.

Buona Visione!

 

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Stagione 1994-1995 - Campionato di Serie A - 10 andata
Torino - Stadio Delle Alpi
Domenica 20 novembre 1994 ore 14:30
JUVENTUS-REGGIANA 3-1
MARCATORI: Padovano 4, Vialli 23, Vialli 68, Del Piero 85

JUVENTUS: Peruzzi, Ferrara C., Orlando Al., Torricelli, Kohler (Porrini 74), Paulo Sousa, Di Livio, Conte A., Vialli, Baggio R., Ravanelli (Del Piero 77)
Allenatore: Marcello Lippi

REGGIANA: Antonioli, Parlato, Zanutta (Brambilla 71), De Napoli (Cherubini 80), Gregucci, De Agostini, Esposito, Oliseh, Padovano, Sgarbossa, Gambaro
Allenatore: Enzo Ferrari

ARBITRO: Quartuccio



UNA LEZIONE DA LEADER
L'acrobata al bersaglio n. 99 
«Ero Vialli anche quando non segnavo» 

TORINO. Non poteva chiudere in maniera migliore la settimana dei dispetti. Non è mai banale Vialli: quando parla e anche quando segna. Il gol facile non fa parte del suo repertorio, come non ne fanno parte le frasi scontate. Affonda sempre i colpi, sceglie comunque il modo più roboante per mettersi in mostra. Così dopo aver preso in giro l'Arrigo, ecco la doppietta alla Reggiana che lo porta a novantanove gol in campionato. Una domenica bestiale iniziata con un'acrobazia da gattone e conclusa con un passaggio-gol per Del Piero. Il dopo é alla Vialli, ovvero una sfilza di battute ad effetto, di grandi verità e mezze bugie. Arriva in sala stampa con un ritardo quasi studiato, quando la platea è tutta per lui. 

Il primo pensierino della sera è per la Juve: 

«Abbiamo giocato una partita di carattere, la stessa che disputammo contro il Milan. Non si è interrotto il discorso come temevo, siamo riusciti ad avere lo stesso atteggiamento anche con una squadra meno forte». 

Gli recapitano i complimenti di Umberto Agnelli. Ha detto il Dottore: 

«Vialli è ritornato a segnare anche perché gioca da centravanti. Utile alla Nazionale? Mah, mi sembra che la Nazionale abbia bisogno di tante cose». 

I tifosi hanno a lungo invocato 

«Gianluca in Nazionale», 

ma lui per primo non si fa soverchie illusioni: 

«Ho paura che non mi aspetti più nessuno. Ho già disputato cinquantanove partite, ora largo ai giovani. Comunque non ci saranno più incontri fino a marzo, vedremo cosa succederà nel frattempo». 

Non è un modo per lasciare aperta una piccola fessura di speranza. Vialli sa che il discorso è chiuso da tempo, ma arrendersi diventa impossibile per uno come lui che non si è mai fermato di fronte alle avversitá. Infatti ecco subito una correzione di rotta: 

«Comunque potrei anche tornare se qualcuno lo riterrà opportuno. Accetterei magari un posto da fuoriquota nella Under 21». 

E dopo aver liquidato l'argomento con questa mezza battuta va avanti a piccole punzecchiature dedicate al ct: 

«Non gli dedico questi due gol perché sarebbe una presa in giro. Non devo segnare contro Sacchi, ma per la Juve. E' qui che voglio dimostrare qualcosa, perché è Lippi che ogni domenica mi dà fiducia. Quindi non gioco contro chi non mi stima». 

Insistono. Ma se Trap diventasse ct qualcosa succederebbe? 

«Chissà, chiedetelo a lui. Non penso che mi farebbe fare il terzino perché il ruolo mi pare già ben coperto». 

Il libro azzurro si chiude. Ma ci sono altri capitoli della storia viallesca da scrivere. Vialli e i gol impossibili. Ieri ha realizzato il quarto della stagione, il secondo consecutivo in rovesciata. Scomodano perfino Piola: 

«Era più bravo di me e a volte segnava anche di mano. No, è solo una coincidenza che abbia fatto gol di nuovo in acrobazia. Dipende da come ti arriva il pallone, a volte devi tentare certe giocate perché non hai scelta». 

Vialli e la continuità. Si arrabbia: 

«Il fatto che si dica che sono ritornato il giocatore di una volta mi dà fastidio. Io credo di avere sempre giocato su certi livelli e vorrei che si parlasse di me anche quando non segno, non è giusto giudicare un attaccante soltanto in base ai gol. Sono un altro? Allora: due anni fa ho contribuito alla conquista della Coppa Uefa, poi mi sono infortunato e ho perso un anno. Adesso sto bene e ringrazio chi mi ha dato fiducia e ha saputo aspettarmi. Ma non tengo i meriti tutti per me. Altre volte erano i compagni a segnare e mi faceva piacere se riconoscevano comunque i miei meriti. Anzi, il merito di questa vittoria è soprattutto di Lippi, visto che oggi si scaricano sugli allenatori le colpe delle sconfitte». 

Come titolerebbe il Vialli aspirante giornalista dopo questa domenica da primo attore? 

«Vialli si scopre goleador». 

Banale. Continui pure a fare l'attaccante. 

Fabio Vergnano 
tratto da: La Stampa 21 Novembre 1994




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