venerdì 22 settembre 2023

23 Settembre 1990: Cesena - Juventus

É il 23 Settembre 1990 e Cesena e Juventus si sfidano nella Terza Giornata del Girone di Andata del Campionato di Serie A 1990-91 allo Stadio ''Dino Manuzzi' di Cesena.

La Juventus tenta di riapproparsi dello scettro di squadra 'piú forte della penisola' con una nuova dirigenza tecnica affidata ad un allenatore del famigerato 'calcio champagne' Luigi Maifredi. Dopo un inizio di campionato incoraggiante i bianconeri naufragano tra caterve di gol presi ed addirittura a fine campionato si trovano fuori dalle Coppe Europee dopo 27anni. Dall'altra parte un Cesena che affonda in Serie B dopo un campionato anonimo.

Buona Visione! 


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Stagione 1990-1991 - Campionato di Serie A - 3 andata
Cesena - Stadio Dino Manuzzi
Domenica 23 settembre 1990 ore 16:00
CESENA-JUVENTUS 1-1
MARCATORI: Baggio R. rigore 36, Pierleoni 48

CESENA: Fontana, Calcaterra, Nobile, Del Bianco, Barcella, Jozic, Pierleoni (Ansaldi 89), Piraccini, Amarildo (Turchetta 58), Giovannelli, Ciocci
Allenatore: Marcello Lippi

JUVENTUS: Tacconi, Napoli N., Julio Cesar, Fortunato D., De Marchi, De Agostini, Haessler, Marocchi, Casiraghi, Baggio R. (Di Canio 81), Schillaci
Allenatore: Luigi Maifredi

ARBITRO: Magni P.L.
ESPULSIONI: Haessler 90+1 (Juventus)



In vantaggio a Cesena, la Juve evapora e balbetta 
Colpo da kappaò cercasi I bianconeri, che sembrano un'orchestra di solisti, hanno giocato una partita a due facce: a un primo tempo gradevole è seguita una ripresa deludente. E' soltanto colpa del caldo? 

CESENA  - E' una Juventus che vive ancora sulle iniziative dei singoli. A Cesena la squadra di Maifredi, a tratti, è sembrata in grado di fare polpette dei bianconeri di Lippi. Soprattutto dopo il rigore trasformato da Baggio. Invece ha rischiato grosso, smarrendo a mano a mano che passavano i minuti schemi e lucidità. Davanti a una difesa che ha spesso sganciato in avanti, a turno, uno dei suoi elementi, con Fortunato e Marocchi schierali prevalentemente in copertura, tutto il gioco è ricaduto sulle spalle di Haessler, Baggio, Casiraghi e Schillaci. I quattro non sono ancora al massimo della condizione, chi per una ragione, chi per l'altra e tendono, fatalmente, a giocare da soli, a personalizzare tutto, con scapito per il collettivo. Il tedesco è stato, secondo noi, il meno individualista. Dai suoi piedi sono partiti il suggerimento per Schillaci dal quale è poi nato il rigore su Baggio e un altro assist nitido e bellissimo per l'attaccante azzurro che, però, non ha trovato lo spazio, ma soprattutto il tempo, per liberarsi al tiro. Lavorando molto per la squadra è logico che alla lunga il tedesco abbia pagato lo sforzo e finito per essere in affanno. 

Anche Casiraghi si è messo al servizio di Schillaci ma su di lui è stata montata da Barcella una guardia ferrea, tale da impedirgli giocate limpide. E Totò, evidentemente, non ha del tutto superato la crisi da astinenza dal gol interrotta per un attimo a Sliven. Altrimenti non sarebbe arrivato in ritardo, sia pure soltanto di un attimo, su un altro pallone invitante. 

De Agostini è stato messo in difficoltà da Pierleoni: ritardo nell'entrare in forma o disadattamento alla zona? Il campionato muove i primi passi e Baggio ha tempo per ricordare agli estimatori quanti siano i soldoni che la Juve ha investito in lui. E' destino che messo in mezzo da Haessler. Infine sarebbe stato sicuramente meno egoista in altre circostanze. E veniamo al capitolo Baggio. L'ex viola si è un po' disunito dopo il rigore siglato. E' come se in quel momento la partita per lui fosse finita. Così nella seconda parte della contesa Baggio ha fatto sentire molto meno il peso delle sue giocate a una squadra che non può fare a meno della sua fantasia. Gli manca la continuità. E, forse, gli manca alle spalle un giocatore che gli permetta di rifiatare, gli consenta insomma di alternare gli schemi. 

Infatti ieri la Juve, con quei quattro che tentavano sortite individuali davanti a Fontana, ha ricevuto appoggio dai difensori, ma molto meno da Fortunato e Marocchi che, per motivi contigenti, sono diventati in pratica due centromediani troppo metodisti. Sia Marocchi sia Fortunato non hanno sostenuto infatti la squadra nei momenti di maggior pressione. E la loro latitanza alle spalle della zona gol si è fatta sentire. Le cause del «contrattempo»? Forse il caldo, forse la fatica per il lungo viaggio a Sliven, in Bulgaria. Giustamente l'altro giorno Maifredi. aveva pensato a una soluzione diversa per il centrocampo con Corini (o Alessio) al posto di Fortunato. Poi ci ha ripensato. Ma è un'ipotesi che potrebbe essere coltivata in vista del prossimo impegno che vedrà la Signora impegnata con la Sampdoria. Con Corini in grado di dirigere le operazioni sia Haessler sia Baggio potrebbero «inventare» qualcosa di più. 

Certo, quando il tridente tirerà al meglio saranno dolori per tutti. Adesso la Juve si fa bloccare da onesti pedatori in quel di Cesena. E uno dei suoi più rappresentativi, appunto Roberto Baggio, confessa sconsolato di 

«attraversare un periodo di forma grama». 

Sarà bene che torni in fretta la condizione per il bene della Signora, anche perché il Milan, a punteggio pieno, non pare intenzionato ad attendere nessuno. Dalla Romagna juventina un unico coro. 

«Baggio, rifacci sognare, come quondo vestivi l'azzurro o come nelle migliori stagioni viola». 

A lui la prossima mossa! Ultima annotazione e si tratta di una curiosità: Baggio va in giro protetto dalla guardia del corpo per difendere la propria privacy. 

Daniele Zandoli

tratto da: La Stampa 24 Settembre 1990


 

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