domenica 23 luglio 2023

I Signori del Calcio - Alessio Tacchinardi

Noi JLSSN - Juventus La Storia Siamo Noi vi facciamo entrare nel mondo bianconero di uno dei protagonisti della Juventus vincente e leggendaria dell'era Marcello Lippi: Alessio Tacchinardi.

Vi offriamo quindi il servizio filmato andato in onda sulle reti di Sky Sport Italia 'I Signori del Calcio'.

Buona Visione!

 

alessio

 

Per vedere il servizio filmato in esclusiva e senza alcun inganno clicca qua!

 
Juve con un Tacchinardi in più 
Promosso titolare, l'ex monellaccio promette di non tradire la fiducia di Lippi 
«Non voglio più sbagliare» 
CHATILLON DAL NOSTRO INVIATO
Anche a 23 anni (compiuti proprio ieri) puoi fermarti a riflettere per fare un primo bilancio della tua vita. Tacchinardi ha portato a termine con successo questa operazione che a volte non riesce neppure ai cinquantenni. E si è accorto che non si può fare i monellacci in eterno. Andare a cento all'ora può dare emozioni forti, ma poi ti devi fermare. Soprattutto se non hai la vocazione dell'hippy, ma sei un campione in carriera. Tacchinardi non ha fatto tutto da solo. L'hanno aiutato in tanti a crescere, anche con le maniere forti. Più di tutti il fratello, in una certa misura anche Lippi che, mettendolo spesso in castigo (leggi panchina o tribuna), gli ha fatto capire tante cose della vita. E oggi il «Tacchi» passa a riscuotere. 
E' finito il tempo delle illusioni-delusioni, è arrivata l'ora di svoltare. Insomma, come ha spiegato Lippi, il ragazzo fa carriera e parte titolare. Per ora, in attesa dei nazionali, a tempo pieno; più avanti si vedrà. Così il centrocampo della Juve viene sottoposto all'ennesimo restyling. Tacchinardi, un tempo definito proprio da Lippi un sosia di Rijkaard, potrà essere utilizzato in triplice versione: come esterno di destra quando in mezzo al campo saranno in quattro; come centrale accanto a Deschamps quando saranno in cinque; come vice Deschamps se il francese accuserà le fatiche mondiali. E visto che Lippi ha preannunciato una Juve pronta a cambiare aspetto in corsa più velocemente di come una top model cambia vestito in passerella, il lavoro non gli mancherà. 
L'anno di Tacchinardi titolare inizia con una confessione: «Per me gli ultimi quattro sono stati anni difficili. Due ritiri fa mi sono perfino chiesto cosa ci facevo qui io. Lippi mi diceva che dovevo fare esperienza, ma era difficile cambiare se non giocavo mai. Così l'anno scorso ho pensato fosse giusto andare via per giocare, ma ogni trattativa è andata in fumo e per me si è iniziata un'altra stagione difficile. Fer fortuna qualcosa è cambiato, ho messo insieme 23 presenze, a Parma ho svoltato. Lippi mi ha mandato in campo sullo 0-2 e mi sono chiesto: ora che faccio? Invece con un assist e un gol ho aiutato la squadra a pareggiare. Poi ho disputato altre cinque partite di seguito e di lì tutto è cambiato». Nel senso che il Marcello ha finalmente visto Tacchinardi con occhi diversi e a fine stagione si è sbilanciato: da luglio diventi titolare. Nulla è casuale nella metamorfosi di un giocatore bravo e sfortunato, bloccato per 4 mesi da una polmonite quando Sacchi era pronto a portarlo in azzurro. Forse sarebbe cresciuto e maturato anche prima senza etichette di fenomeno. Ora che ha imparato a non percorrere il cammino della vita a velocità supersonica, saprà accettare anche eventuali delusioni: 
«Sì, sono molto tranquillo. Ho fiducia in Lippi, ma so che lui non ha riguardi per nessuno: se giochi male finisci in panchina. Sono al punto cruciale e non posso compromettere tutto. Il contratto scade nel 2001, ma la cosa non mi importa. Conta fare bene, in lontananza vedo anche una maglia azzurra». 
E forte della conquistata maturità, aggiunge: 
«Mi spiace per Conte, so cosa prova per avenlo vissuto. Il posto si perde e si riconquista, la ricetta è lavorare molto e parlare poco». 
Che ci crediate o no, è davvero Tacchinardi. 
Fabio Vergnano

tratto da : Archivio La Stampa



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