martedì 1 agosto 2023

1 Agosto 1995: Juventus - Borussia Dortmund

Attraverso il Canale Youtube Ufficiale della Juventus vi presentiamo questo gustoso amarcord di questa data odierna. É il 1 Agosto 1995 ed una Juventus fresca Campione d'Italia si aprresta ad iniziare la stagione che la metterá sul tetto d'Europa. In questa gara amichevole contro i campioni tedeschi del Borussia Dortmund il mister Marcello Lippi detta ai ragazzi gli ultimi insegnamenti tattici prima che le 'vere' partite incominciano.


 

Vittoria estiva per la Juventus contro la squadra otto volte campione di Germania nella sua storia. Di Vladimir Jugovic, Ciro Ferrara ed Alessandro Del Piero le reti bianconere. Quella dell'allora numero 21 è assolutamente pazzesca. (cit. Juventus Youtube Channel)

 

 Buona Visione!


juve


 

Stagione 1995-1996 - Amichevole
Cesena - Stadio Dino Manuzzi
martedì 1 agosto 1995 ore 20:45
JUVENTUS-BORUSSIA DORTMUND 3-1
MARCATORI: Jugovic 9, Ferrara C. 18, Del Piero 53, Tretschok 75

JUVENTUS: Peruzzi, Ferrara C., Tacchinardi (Carrera M. 46), Porrini, Pessotto G. (Torricelli 67), Jugovic (Del Piero 46), Paulo Sousa (Fusi 72), Deschamps (Conte A. 46), Lombardo (Di Livio 23), Vialli (Padovano 67), Ravanelli (Marocchi 72).
Allenatore: Marcello Lippi

BORUSSIA DORTMUND: Klos, Kurz, Sammer, Julio Cesar, Kutowski (Zelic 46), Reuter, Berger (Muller 80), Freund, Reinhardt, Ricken (Arnold 76), Walter (Tretschok 46)
Allenatore: Ottmar Hitzfeld

ARBITRO: Tombolini

 

 


juventus

attilio


I bianconeri brillano con il Borussia Dortmund, ma Lippi perde un elemento cardine 
Juve bella e sfortunata 
Lombardo si è fratturato il perone  
CESENA DAL NOSTRO INVIATO 
Sarà vero quanto dice Lippi che il calcio d'estate non conta niente, pure quando si vince, tuttavia chi lo racconta al popolo di Madama che quanto hanno visto ieri a Cesena o in tv è l'esemplificazione del nulla, l'ipotesi di un possibile inganno? E' piaciuta la Juve che ha battuto per 3-1 il Borussia davanti a un parterre nazionalpopolare da Eros Ramazzotti ad Alesi e persino Chiambretti, evidentemente in vacanza da tifoso granata. 
E' piaciuta al punto da credere che sia già quella vera, quasi pronta per partire, senza l'ombra di Codino, che il gol straordinario di Del Piero nella ripresa ha spedito con entusiasmo (e pensiamo troppa fretta) nell'armadio degli scheletri che non spaventano. Ma la notte di Cesena consegna alla Juve anche il primo grave infortunio della stagione: Lombardo, in uno scontro con Reinhardt dopo venti minuti, si è procurata la frattura del perone della gamba sinistra. E' stato ingessato, oggi a Torino lo sottoporranno ad altri accertamenti, ma Lippi lo perderà per due mesi. Il volto della nuova Juve ne esce già deturpato. 
Poteva essere un rischio il test con il Borussia Dortmund, fresco alleato di Giraudo nel Patto tra i potenti d'Europa e possibile rivale nella Champions League. I tedeschi, senza Moeller e Kohler, saranno già impegnati sabato nella Supercoppa di Germania contro l'altro Borussia (Moechengladbach) e tra dieci giorni in campionato con il Kaiserslautern. Ragione vorrebbe che si mostrassero molto più avanti nella preparazione di quanto non sia la Juve. Invece l'avvio dei bianconeri è stato sciolto e rapido, persino veemente nella ricerca del pressing a centrocampo per rilanciare l'azione: l'aperitivo di quello che dovrebbe essere il gioco dei senzaBaggio. Squadra potente fin dall'inizio. Manca Vierchowod (c'è Porrini, che del Dortmund ha un piacevole ricordo), ma il resto disegna la traccia della Juve muscolare con il centrocampo tuttostraniero: da sinistra Deschamps, Sousa e Jugovic, il Fabbro, il Geometra e il Tuttofare. 
Jugovic ha il 10, la maglia che negli ultimi due lustri hanno vestito Platini e il Codino, ma anche Magrin e Zavarov: non assomiglia a nessuno dei quattro, per sua fortuna se ci limitassimo agli ultimi due casi. Non ha giocate divine, il serbo. E' un trattore di qualità, copre e riparte dando alla Juve una variante che non aveva l'anno scorso, cioè di un centrocampista capace di fiondarsi verso la porta e di trovarla. Succede che siano spesso le punte a cercare l'assist per lui e non viceversa. Infatti dopo nove minuti, Ravanelli ha inventato un dribbling perfetto sulla destra lasciando fermo Kutowski e ha appoggiato la palla in mezzo, dove il serbo di testa ha messo in rete. 
Altri nove minuti ed ecco il raddoppio: Jugovic (che batte tutti i calci d'angolo) ha crossato dalla sinistra per l'accorrere di Ferrara, altrettanto bravo a impattare di testa. Certo, i difensori borussi difendono in aria come se avessero le radici ai piedi, basta che Julio Cesar sia un po' fuori zona e chiunque può segnare di testa, anche in Coppa li castigò Porrini. Tuttavia il tempismo dei bianconeri è stato devastante. Senza Lombardo e con Di Livio (che a questo punto si candida come titolare almeno in avvio di campionato) la Juve ha mantenu¬ to iniziativa e pericolosità. Manovra composta, fitta, con inserimenti improvvisi anche se Vialli non è ancora quello che giusto e Ravanelli (il più in forma e il più attivo) talvolta si impantana nella ricerca del gol difficile. I tedeschi, dopo il palo colpito da Sammer sullo 0-0, hanno risposto con poco. Anzi con un solo uomo, il centrocampista boemo Berger acquistato dallo Slavia Praga, uno che crea gioco e cerca pure di concludere perchè possiede un tiro secco. 
«Qui almeno i tedeschi si battono e c'è un Berger che arriva quasi al gol» ha ironizzato in tribuna Alesi, che ha poi confidato di aver parlato a lungo con Montezemolo dopo le dichiarazioni della scorsa settimana. «Ma non mi sento per questo un caso Baggio alla Ferrari». 
Senza grandi rischi, fermando il Borussia lontano dall'area, la Juve ha cambiato volto nel secondo tempo, tornando al tridente classico. Del Piero ha illuminato il match con un gol formidabile, un tiro da trenta metri che ha sorpreso Klos per precisione e per per forza. Poi Ravanelli ha rifinito male un contropiede, ma subito dopo si è riscattato con una conclusione acrobatica parata dal portiere. Il gol del Borussia, in contropiede, e la rissa scoppiata nel finale per un brutto intervento di Freund non potevano aggiungere altro.  
Marco Ansaldo 


 

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