venerdì 1 marzo 2024

2 Marzo 2003: Juventus - Inter

É il 2 Marzo 2003 e Juventus ed Inter si sfidano nella sesta giornata del girone di ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 2002-03 allo 'Stadio delle Alpi' di Torino.

É una Juventus lanciatissima quella che si appresta a vincere questa gara nella capitale. Tra qualche settimana sará incoronata Campione d'Italia per la 27a volta, ma é un altro il chiodo fisso della societá e tifoseria. La Champions League purtroppo sfugge ai rigori nella finale fratricida contro il Milan, in un'altra serata da dimenticare sul fronte europeo. Dall'altre parte c'é un Inter che tallona 'da vicino' i bianconeri. Sará un'altra fatica inutile: il titolo di piú forti d'Italia scappa ancora in Piemonte!

Buona Visione!


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Stagione 2002-2003 - Campionato di Serie A - 6 ritorno
Torino - Stadio Delle Alpi
domenica 2 marzo 2003 ore 20:30
JUVENTUS-INTER 3-0
MARCATORI: Guglielminpietro autorete 4, Nedved 34, Camoranesi 83

JUVENTUS (4-4-2): Buffon, Thuram, Ferrara C. (Iuliano 46), Montero, Zambrotta, Camoranesi (Tudor 86), Tacchinardi, Davids, Nedved, Trezeguet, Di Vaio (Pessotto G. 79)
A disposizione: Chimenti, Conte A., Salas, Zalayeta
Allenatore: Marcello Lippi

INTER: Toldo, Zanetti J., Cannavaro F., Materazzi, Cordoba, Guglielminpietro (Okan 46), Zanetti C., Emre, Recoba, Vieri C., Batistuta
A disposizione: Fontana, Gamarra, Pasquale, Coco, Di Biagio, Sergio Conceiçao
Allenatore: Hector Cuper

ARBITRO: Paparesta G.
AMMONIZIONI: Camoranesi (Juventus); Cannavaro F., Zanetti C. (Inter)




LE PAGELLE BIANCONERE 
Zambrotta e Davids, due pilastri 
Per Di Vaio prestazione da leader, solo Trezeguet stenta ancora 

BUFFON 6,5. La difesa che ha imbarcato accqua contro il Manchester stavolta si riscatta alla grande. Lo proteggono bene i compagni, lasciano agli interisti soltanto qualche stoccata che parte da distanze siderali. Il portierone neutralizza tutto, sta attento soprattutto alle mischie dopo la fregatura dell'andata. 

THURAM 7. Quando si distende in progressione anche il rapidissimo Cordoba, cui tocca il compito di frenarne gli ardori offensivi, fatica a tenergli testa. Incrocia Recoba quando il Cino sceglie quella zona del campo per cercare Io spiraglio giusto, lo disinnesca così come fa muro contro chiunque voglia mettere alla prova la sua resistenza. Il clima della grande sfida come sempre lo esalta, con un prodigio da grande atleta neutralizza una possibile palla-gol per Batistuta a pochi attimi dal riposo. Se lo vede Dario Togni lo scrittura per un numero con le foche. Non esaurisce mai le batterie, aiuta Camoranesi nello scandagliare la fascia destra.

FERRARA 6,5. Rati o Vieri per lui pari sono. Viaggia sempre con il vento favorevole il difensore che non tramonta mai. Alcuni stacchi di testa sono imperiosi e annichiliscono pure Vieri  
(dal 1' st luliano 6,5. Prosegue il proficuo lavoro iniziato da Ferrara rosicchiando spazio a Vieri, suo ex compagno di bagordi nella Torino by night). 

MONTERO 7. Una paperissima iniziale sul connazionale Recoba gli vale le maledizioni di Buffon. Ma si riprende presto e bene, spazzando via tutto, ripulendo l'area da ogni pallone che gli interisti spingono da quelle parti. E' l'Abbado della difesa. 

ZAMBROTTA 7,5. La forza fisica è la sua arma vincente. Non piace agli esteti, ma si trova sempre meglio nella posizione che Lippi gli ha inventato. Guly gli fa il solletico, per contro Zarietti deve lavorare di brutto per frenarlo quando si spinge sul fondo. Una prestazione da incorniciare. 

TACCHINARDI 7. Bene l'approccio alla partita, perfetto lo spirito con cui addenta polpacci e caviglie fasciate di nerazzurro. Fondamentale il suo apporto nel rastrellare palloni nel corridoio centrale che porta a Buffon.  
DAVIDS 7. Dopo mezz'ora Lippi gli urla di spostarsi nella zona di Emre da dove possono arrivare i pericoli maggiori. Ma è impossibile limitare il suo raggio d'azione: quando è in serata di vena l'olandese pensa per se e pure per gli altri andando a sigillare ogni crepa che si crea a centrocampo. 

CAMORANESI 6,5. In assenza di Del Piero è lui che mette il peperoncino, che insaporisce la sfida con giocate di qualità. Dà filo da torcere a Cordoba, innesca Nedved per il gol del raddoppio. E arrotonda la vittoria con il gol che dà ragione a Moggi il quale aveva previsto il 3-0 

(dal 41st Tudor sv). 

NEDVED 8. A un certo punto pare debba arrendersi per una volta. Tudor è pronto, ma il ceco riparte con strappi sempre più rabbiosi. Ancora una volta entra nelle azioni decisive: calcia la punizione che favorisce l'autogol di Guly, poi si mette in proprio e fa partire un sinistro a pelo d'erba che Toldo scorta verso la rete senza poter intervenire. Poi l'assist al bacio per Camoranesi. 

DI VAIO 7. Lippi, la squadra, la gente lo vorrebbero sempre così. Pronto, guizzante, sempre smarcato, avvelenato ogni volta che si avventa sul pallone. Un tormento per Javier Zanetti che rincula, rincorre, a tratti rimbambisce e perde palla sotto l'incalzare del Viallino. Stavolta ha le munizioni e non le spreca. Nella ripresa, con l'Inter che cerca il gol, trova praterie in cui si inserisce e per un nulla fallisce il gol 

(dal 35' st Pessotto sv). 

TREZEGUET 6. Dice che gli manca un altro mese prima di ritornare Trezegol. Intanto aiuta la squadra facendosi trovare sempre in posizione di lancio, impegna il fischiatissimo Materazzi, ha un'intuizione nel primo tempo che per un nulla non si trasforma nel terzo gol. La Juve lo aspetta per decollare. 

LIPPI 7. Lo sciopero della parola s'inizia con questo proclama urlato dalla squadra, ma dietro al quale c'è ovviamente la sua mano. Ha lavorato soprattutto sulla psiche dei giocatori dopo il Manchester, per il resto non avrà faticato molto a caricare la squadra, perchè come dice lui stesso queste partite i giocatori le preparano da soli. Fa giocare i soliti noti e in fondo era l'unica cosa che doveva fare come assicurazione contro le fregature.

Fabio Vergnano 



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