giovedì 4 aprile 2024

5 Aprile 1987: Atalanta - Juventus

É il 5 Aprile 1987 Atalanta Juventus  si sfidano nella Sesta giornata del Girone di Ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1986-87 allo Stadio ' Comunale 'di Bergamo.

La Juventus é Campione d'Italia in carica mentre i bergamaschi a fine stagione dovranno salutare la Serie A. 

Alla fine i bianconeri piemontesi saranno secondi dietro al Napoli (per la prima volta scudettato) ed inizieranno così un lungo periodo buio senza successi in campo nazionale.

Buona Visione!



atalanta


Stagione 1986-1987 - Campionato di Serie A - 10 ritorno
Bergamo - Stadio Comunale
Domenica 5 aprile 1987 ore 15:30
ATALANTA-JUVENTUS 0-0

ATALANTA: Piotti, Rossi, Barcella, Icardi, Progna, Boldini, Francis, Prandelli, Stroemberg, Magrin, Bonacina
Allenatore: Nedo Sonetti

JUVENTUS: Tacconi, Favero, Caricola, Bonini, Brio, Soldà, Mauro (Bonetti I. 80), Manfredonia, Serena A., Platini, Buso (Briaschi 63)
Allenatore: Rino Marchesi

ARBITRO: Longhi




Boniperti battezza la Signora di domani
Il complimento più gradito al centrocampista nerazzurro arriva da Mauro: "Accidenti, che grinta. Merita di indossare questa maglia"

BERGAMO -La Juventus del domani in tre nomi: Magrin, avversario forse per l'ultima volta; Soldá al battesimo del fuoco nel ruolo di Scirea, dopo una scelta tecnica, Buso attaccante all'inglese in proiezione forse più di Francis schierato sull'altro fronte. Boniperti lascia lo stadio di Bergamo contento

"Bene Magrin, sapevamo che è bravo. Bene anche Soldá, inutile parlare ancora di Buso: ha solo bisogno di giocare." 

E, dopo tante domeniche negative, la speranza che il nuovo corso sia cominciato sotto i migliori auspici: 

«Per altre dichiarazioni tecniche rivolgetevi a Marchesi, é lui il nostro allenatore." 

Esplicita conferma

Magrin e Soldà, riuniti sotto maglie diverse sullo stesso campo, quello nel quale insieme hanno conquistato la promozione in A due anni fa. Coetanei (entrambi 28 anni, il libero li compie a maggio, il centrocampista a settembre), nati nella stessa regione (provincia di Vicenza il bianconero, quella di Treviso il nerazzurro), di poche parole. Uno ha trascinato l'Atalanta, l'altro ha dimostrato di poter reggere l'eredità di Scirea (pronto però a rilevarlo giá mercoledi a Roma con la Lazio in una staffetto del buon senso).

Magrin si è confuso presto nel colori bianconeri, al punto da aggrapparsi a Mauro in un abbraccio a dire il vero poco fraterno. Proprio l'ala bianconera aveva detto in settimana: "Possiamo coesistere alla Juve. leri, però", precisa Mauro,  "lui giocava per altri colori e quando ho visto che voleva atterrarmi ho reagito, si l'ho anche colpito, ma sono cose che capitano. Accidenti, però, è proprio bravo, merita di indossare questa maglia."

Lui, Marino Magrin, spiega

"Gli ho detto che queste reazioni non si fanno e ironicamente l'ho ringraziato per il calcio che, cadendo, mi ha sferrato al mento: vedete il taglio? Lui, altrettanto spiritoso, ha risposto prego. E' finita per nol, l'arbitro ci ha ammoniti. Spero solo che per me, capitano, non valga per due questo cartellino giallo. Scherzi a parte, io devo pensare a salvarmi con l'Atalanta. Lo 0-0 con la Juve a un certo punto l'abbiamo accettato volentieri. Mica potevamo rischiare il loro contropiede."

Lei, quindi, non si sente gia juventiпо? 

«Calma, dicono che il mio futuro è bianconero, e ciò mi riemple d'orgoglio, anche perché ho visto una Juve in salute. Anche Soldá ha giocato una grande partita, è stato il migliore (lo dice anche Mauro, ndr); lui è già un perno essenziale di questa nuova Juve. E strizza l'occhio sinistro: si capisce che lui si augura vivamente di riabbracciare Soldà (e Mauro) a luglio nel ritiro bianconero."

Soldá è andato a salutare Magrin e gli ex compagni

"No, nessuna emozione prima di scendere in campo. La squadra poi si é comportata bene, i compagni mi hanno aiutato, il risultato è giusto anche se noi abbiamo avuto qualche occasione in piú."

Su Soldà la più bella battuta (non poteva essere diversamente) viene però da quell'anima inquieta e candida allo stesso tempo di Platini

"Non si è strappato, quindi è andata bene per lui e anche per la squadra: non vi ricordate di Madrid?"

Già, se lo ricordano eccome alla Juventus. E' una ferita difficile a rimarginarsi. Ma questo fa parte del passato. E il futuro, ci scusino Magrin e Soldà che non sono più giovanissimi, è anche, se non soprattutto, nei piedi di Buso (ieri meno brillante che a Napoli, ma anche poco servito dai compagni, vero Serena?). Platini scagiona Serena (in campo non era stato cost però)

«Bisognava vederlo Buso smarcato, Aldo non l'ha visto e, quindi, ha fatto bene a tirare, peccato."

Franco Badolato
tratto da: La Stampa 6 aprile 1987



michel
La Stampa 6 aprile 1987

rosa

antonio

rosa

atalanta

atalanta

juventus

juventus

atalanta



Nessun commento:

Posta un commento